Quando si parla di acquisti e tutela legale il pensiero corre immediatamente alla figura del “consumatore”.
Ma chi è il consumatore?
Il consumatore di fatto è colui che effettua il consumo, ovvero l’utilizzatore di beni e servizi prodotti dal sistema economico.
Non tutti sanno, però, che tale categoria di persone non è astratta o di invenzione giornalistica ma è una categoria che ha trovato un riconoscimento giuridico vero e proprio.
Secondo la legislazione italiana il consumatore è «la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta».
E già questa definizione ci dice una cosa molto importante: consumatore non è mai chi compra nell’ambito della sua attività imprenditoriale o professionale ma solo la persona fisica, il semplice cittadino possiamo dire.
Anche l’imprenditore potrà quindi essere un consumatore ovviamente sempre che stia acquistando il bene o il servizio come semplice cittadino e non nell’ambito della sua attività economica.
Il consumatore non è altro che la controparte non professionale dell’impresa.
Detto ciò Il nostro legislatore ha voluto introdurre una normativa specifica partendo dal presupposto che il consumatore è DI FATTO la parte debole nel rapporto contrattuale.
Il Codice del Consumo è stato emanato con il Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e contiene tutte una serie di articoli che hanno il pregio di raccogliere ed omologare la normativa legata ai diversi eventi in cui il consumatore può essere coinvolto come soggetto attivo o passivo.
Vengono regolamentate questioni fondamentali quali:
- l’informazione e la pubblicità commerciale;
- la correttezza formale e sostanziale dei contratti, la promozione delle vendite ed il credito al consumo.
- le conclusioni di alcuni particolari contratti, e in particolare le vendite fuori dai locali commerciali, i contratti a distanza, il commercio elettronico, la multiproprietà, i servizi turistici,
- la sicurezza e la qualità dei prodotti, la responsabilità del produttore, la garanzia legale di conformità e le garanzie commerciali dei beni di consumo, le associazioni dei consumatori e l’accesso alla Giustizia.
Il codice è strutturato in 6 parti:
parte I: definizione generale e le nozioni di consumatore e professionista;
parte II: regole concernenti l’educazione del consumo, le informazioni che debbono essere fornite al consumatore e le disposizioni sulla pubblicità commerciale;
parte III: norme in materia contrattuale;
parte IV: disciplina generale della sicurezza dei prodotti e della responsabilità extracontrattuale del produttore per i danni cagionati dai prodotti difettosi.
parte V: disposizioni relative alle associazioni dei consumatori e i giudizi inibitori che esse sono legittimate a promuovere nei confronti dei professionisti che si rendono responsabili di violazioni di interessi collettivi dei consumatori;
parte VI: serie di disposizioni finali tra cui l’art. 143 che definisce irrinunciabili i diritti attribuiti al consumatore dalle disposizioni del codice di consumo.
Perché è così importante?
L’importanza dell’introduzione di questo Codice è da ricercare nel fatto che l’ordinamento ha voluto dare un riconoscimento esplicito a diritti fondamentali quali:
a) salute;
b) sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi;
c) adeguata informazione, al diritto di recesso e ad una corretta pubblicità
d) educazione al consumo;
e) correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali;
f) promozione e sostegno dell’associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti;
g) erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza;
h) ripristino (riparazione o sostituzione), senza spese aggiuntive, nel caso di difetto di conformità (art. 130) oppure alla riduzione del prezzo così come alla risoluzione del contratto.
Questo testo rappresenta perciò il riferimento principale per noi consumatori e dobbiamo imparare a conoscerlo.
Noi consumatori dobbiamo essere consci dei nostri doveri da un lato ma anche dei nostri diritti dall’altro: spesso non conoscendo le norme perdiamo l’occasione di “denunciare” un’ingiustizia subita e di ottenerne il giusto risarcimento.
Ma il Codice del Consumo non e’ utile solo ai semplici cittadini: rappresenta per le imprese uno strumento che migliora le regole sulla correttezza delle pratiche commerciali, dell’informazione sul mercato e promuove una migliore qualità di beni e servizi. Il testo, quindi, non è da considerare un’arma unilaterale del consumatore ma un validissimo alleato anche per chi fa impresa.
Tutto il mercato economico nel suo complesso ne trae dei benefici di conseguenza.
A presto!
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